… ciao Alessandro, sono io. Apri.
“Ciao Matteo! Entra. Sono felice di conoscerti. Benvenuto nel mio mondo, nel mio spazio.”
Subito mi chiede come sto. Una domanda alla quale cerco sempre di rispondere lapidario, bene/male. Direi bene. Appena lo vedo, capisco tutto e quasi niente. Mi accoglie senza barriere. Vestito da casa. Relax, tranquillo. Guardo la casa, mi guarda. Io parlo a raffica perché sono timido, lui ha deciso di arrivarmi, di ascoltarmi. Ci stiamo annusando.
Non dirmi che sei timido Alessandro! Barbuto e timido?
“Non direi. Dico che forse il mio tratto distintivo più forte in assoluto è l’emotività, la mia forza la mia condanna.”
Uomo di casa, un padrone doc, non lascia minuti vuoti. Ha messo la musica.
“Spero ti piaccia Nina Simone l’ho scelta come sottofondo per questo incontro…”
Tranquillo mi piace tutta la musica. Basta che ci sia sempre.
Alessandro oltre ad essere molto bello, è schivamente simpatico. Va verso la cucina…
“… come spero ti piacciano i biscotti al burro che sto tirando fuori dal forno.”
Si si io mangio tutto, ma se qualcosa è fatto apposta per me vado giù di testa.
“Per me è cominciato tutto così, con dei biscotti al burro! Sono attratto e colpito dai momenti, dai singoli attimi, dalle sfumature, dal dettaglio di tutto ciò che mi accade da sempre. All’immagine del momento lego un profumo, un contatto e l’emozione provata.
Questo mi permette di ricostruire qualcosa di profondamente intenso in quello che faccio, mi piace stupire, colpire, emozionare. Vedere la felicità nelle persone anche solo per un momento attraverso un dolce, è il mio modo di sedurre.”
Azzanno, beh sono…
“No no, non mi aspetto nulla che tu dica dei miei dolci, mi è bastato percepire quello che hai provato!”
Posso dire almeno che sono belli? Piccole sculture.
“I dolci a volte sono sculture e a volte sono le copie di queste sculture.
Una frase che ripeto spesso è che l’originalità sta dove mettiamo una parte di noi in ciò che facciamo, un dolce, una torta, per me è questo, trasferire in una materia qualcosa di astratto, la vanità, la bellezza, l’eleganza e come ci sentiamo.”
A parte l’eleganza, io le ho tutte. Sono astratto, vanitoso, bello… e sto pure molto bene.
“Per me fare un dolce è un modo di comunicare, una forma di espressione.”
E la mia torta preferita non l’hai fatta?
“La sacher senza cioccolato e marmellata? Ovviamente non te l’ho preparata, non mi sono mai piaciuti gli schemi, odio i perimetri e confini, ma tanto tu lo sapevi perfettamente… Credo fortemente però che la tradizione debba essere rispettata, conosciuta, ma soprattutto deve essere il nostro punto di partenza per la libertà, in tutte le sue forme.
Perché snaturare un dolce che è stato creato con un percorso chiaro e definito?
La prossima volta ti farò un dolce senza cioccolato e marmellata, ma nuovo, il nostro dolce, non una versione mediocre di un pilastro della pasticceria.”
Cosa dire? Non parlo sorrido, Alessandro non è solo un maestro nella pasticceria…
“In questo momento, per questo momento, ho scelto di prepararti una semplice torta di mele. La torta di mele unisce tutti, è come una bandiera della Pace, se poi come in questo caso è fatta con un crumble croccante e servita con un gelato profumatissimo di vaniglia diventa una coccola al cuore.”
(Il profumo in casa sa di vaniglia)… Forse è il caso di starsene per qualche minuto in silenzio, mi vede che mangio con gusto. Lui zitto zitto…
“È un pò come quella torta di mele che nonna mi preparava mentre correvo a piedi scalzi in cortile tra gli alberi che profumavano di resina al sole… Scusa ho avuto un momento di silenzio ripensando a quanto sono stato fortunato per aver vissuto la mia infanzia in questo modo. Sono molto legato alle mie origini semplici e profondamente solide.
Spesso sogno di ristrutturare il casale in campagna di mia nonna e farlo diventare un piccolo angolo di mondo stupendo perché per me è stato un mondo stupendo in un piccolo angolo…”
… anche mia nonna ne possedeva uno, più che un casale, era una cascina. Anche io ho tanti momenti in testa, passavo da lei giornate intere. Ricordo che mi preparava…
Alessandro lo trovi qui